ROMA, 28 GIUGNO – Un nuovo volo dei ‘corridoi umanitari’ è atterrato a Roma con 40 profughi siriani dal Libano, dopo gli altri 37 arrivati ieri, e si vanno ad aggiungere agli oltre 2600 arrivati dal 2016 con questo progetto che si propone come via sicura e legale per chi fugge dai conflitti più terribili del nostro tempo. I corridoi umanitari sono organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Tavola Valdese e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
“Non sono solo corridoi umanitari, ma guardando a tanta disumanità nel mondo, li chiamerei ‘corridoi umani’, dove c’è tanta umanità”, così ha dato il benvenuto ai profughi Marco Impagliazzo, presidente di Sant’Egidio. “Vorrei chiedere all’Europa e agli Stati Uniti di aprire nuovi corridoi umanitari perché, non essendoci vie legali per entrare oggi, sono una possibile via. I corridoi umanitari hanno dimostrato di essere un programma che funziona bene”.In questi due giorni tanti bambini sono venuti. Mi hanno detto che il loro sogno è andare a scuola, perché nei campi dove erano rifugiati non c’era. Allora, viva la scuola!” ha aggiunto.
Paolo Naso, per la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese gli ha eco augurandosi: “I corridoi umanitari stanno funzionando, ne sogniamo uno europeo dalla Libia“. (@OnuItalia)