CITTA’ DEL MESSICO, 11 APRILE – Il modello italiano di lavori di pubblica utilità per i detenuti “Mi riscatto per Roma” sarà trasferito al sistema penitenziario messicano. L’impegno è stato confermato dai rappresentanti delle delegazioni di Italia, Messico e UNODC (l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine) nel corso della Conferenza sui programmi di reinserimento sociale e sulle buone pratiche internazionali, che si è svolta nell’Aula del Senato della Repubblica messicana.
“La nostra esperienza parla di reinserimento sociale ma soprattutto di un nuovo modello di sicurezza. Vogliamo partecipare insieme al Messico a un programma che può essere replicato in tutte le carceri del mondo”, ha detto il coordinatore nazionale della task-force per il lavoro di pubblica utilità del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Vincenzo Lo Cascio, invitato dal rappresentante UNODC, Antonino De Leo, a parlare alla conferenza.
Il Rappresentante UNODC in Messico, da parte sua, ha definito il progetto italiano “un modello vincente, che permette concretamente il riscatto della persona”. Parole raccolte favorevolmente da Francisco Garduño, Capo dell’Amministrazione penitenziaria messicana, e dalla senatrice Patricia Mercado, che ha presieduto l’assemblea. Perché l’impegno nato in questi due giorni di incontri fra le delegazioni di Italia, Messico e UNODC si trasformi in realtà l’Ufficio delle Nazioni Unite metterà a punto un documento per organizzare le forme di collaborazione e assistenza più adeguate a una prima sperimentazione in uno o più istituti penitenziari messicani. (@OnuItalia)