ROMA, 3 APRILE – Per contrastare la pratica delle mutilazioni genitali femminili, la Cooperazione italiana ha destinato un milione e 800 mila euro al programma congiunto Unicef e Unfpa (United Nations Population Fund) che si batte per accelerare l’abbandono di questa crudele tradizione ancora in vigore in 15 paesi in Asia e Africa. La Farnesina ribadisce così il proprio convinto impegno per l’eradicazione di questa “inaccettabile pratica, gravemente lesiva dei diritti e della salute delle donne e delle bambine”.
La lotta contro le mutilazioni genitali femminili (MGF) rappresenta da tempo una priorità dell’azione di politica estera dell’Italia – sia nel settore della Cooperazione allo sviluppo sia in ambito multilaterale – e sarà ulteriormente rafforzata in occasione del mandato del nostro Paese al Consiglio Diritti Umani (CDU) delle Nazioni Unite nel triennio 2019-2021.
Tutti i Governi italiani dal 2003 ad oggi hanno sempre sostenuto politicamente e finanziariamente la campagna internazionale contro le MGF. In particolare, nel 2014 l’Italia è stata tra i promotori della Risoluzione in materia adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. (@OnuItalia)