VIENNA, 19 MARZO – ”Il recupero delle persone affette da tossicodipendenza dalla droga dovrebbe essere percepito come un investimento, un investimento i cui benefici sono rivolti all’intera società”: lo ha detto Maria Assunta Accili, Rappresentante permanente dell’Italia presso le organizzazioni internazionali a Vienna, aprendo i lavori di un side event nel quadro della 62 esima sessione del CND (Commission on narcoting drugs), in corso nella capitale austriaca.
L’evento, organizzato da San Patrignano e sponsorizzato dal governo italiano, ha messo attorno al tavolo, coordinato da Monica Barzanti di S. Patrignano, rappresentanti di UNODC, Università di Lisbona, Run, Mezzaluna Rossa, tutti animati dall’obiettivo di trovare soluzioni ad un problema che negli ultimi anni è diventato sempre più complesso.
Accili ha infatti sottolineato che in tempi di ”crisi dell’oppio” il mercati degli stupefacenti ha modificato le sue caratteristiche. ”Nel segmento ministeriale della scorsa settimana – ha ricordato – abbiano ascoltato la preoccupazione degli intervenuti sulla crescente complessità del mondo della droga: viviamo in tempi in cui il mercato si sta espandendo, le offerte di droga si stanno diversificando, il numero delle vittime sta crescendo e il problematico uso delle sostanze sta inficiando il futuro delle giovani – spesso giovanissime – generazioni”.
Secondo l’ambasciatore ”sfortunatamente non ci sono risposte facili a questi problemi poiché ogni passo richiede un approccio completo e multidisciplinare. Le misure che si sceglieranno dovranno prevedere un continuum di cure, l’accesso alle medesime per tutti su basi non discriminatorie, approcci mirati alle persone da recuperare, la visione di soluzioni a lungo termine capaci di assicurare recupero, riabilitazione e reintegrazione sociale per restituire dignità a chi percorre questa strada”.
San Patrignano rappresenta per Accili un valido contesto di recupero in questo senso, come anche altre comunità del genere in Italia. Lì si svolge un ruolo ”molto importante per i ragazzi e per le loro famiglie, lì trovano riparo, casa, possibilità di lavorare, fare sport, dedicarsi all’arte…le persone che si sottopongono alle cure per il recupero, spesso dolorose e pesanti, hanno bisogno di ritrovare l’autostima, di sentirsi in grado di farcela e di rientrare nella società”.
Ricordando che l’anno scorso proprio a Vienna si è celebrato il 40 anniversario di San Patrignano, Accili ha osservato che il lavoro della comunità resta importante ”per i ragazzi, per le loro famiglie e anche per l’intera società che trae grandi benefici dal recupero di queste persone”.
(@novellatop, 19 marzo 2019)