ROMA, 18 NOVEMBRE – Le persone con disabilita’ rappresentano circa il 15 per cento della popolazione mondiale e, su dieci di esse, otto vivono nei Paesi del sud del mondo.
“Sono i più poveri tra i poveri – ha osservato Giampiero Griffo della Rete italiana disabilita’ e sviluppo (Rids) che dal 2013 – e la cooperazione, a livello mondiale, per loro investe solo l’1-2% dei finanziamenti a disposizione”. L’Italia fa di più: oltre il 2,5% dei fondi che il ministero degli Affari Esteri riserva alla cooperazione sono destinati a progetti di inclusione per persone disabili, un contributo definito “davvero generoso” da Daniel Bas, responsabile della Divisione per le Politiche Sociali di UN DESA, a conclusione di un convegno internazionale alla Farnesina.
Nel 2014 l’Italia ha deliberato 11 nuove iniziative esplicitamente dedicate alla disabilità finanziate per un importo di quasi cinque milioni di euro a favore di Ecuador, Sud Sudan, Palestina, Tunisia, Sudan, Colombia, Afghanistan. Da ultime quelle in Tunisia e in Sudan che prevedono uno specifico sostegno all’attuazione della Convenzione Onu. L’iniziativa di oggi alla Farnesina prende le mosse dal Piano d’azione sull’inclusione della disabilità nella cooperazione italiana avviato nel 2013 con la Rete . “Un piano – ha osservato Giampaolo Cantini, direttore generale della Cooperazione del Mae – che non è un punto di arrivo, ma di partenza”.
Con il Piano d’azione 2013, ha spiegato Mina Lomuscio della Direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo, “sono stati realizzati, tra le altre cose, un vademecum su come portare aiuti ai disabili in caso di emergenze
umanitarie, un documento sull’educazione inclusiva e linee guida sull’accessibilità a cui attenersi in caso di costruzioni finanziate dall’Italia”.
Cantini ha definito positivi i risultati ottenuti finora con il Piano: “Oltre a realizzare programmi, abbiamo avviato la discussione di queste tematiche anche in Ue durante il semestre europeo. Il nostro obiettivo ora è incorporare nei diversi programmi di educazione e salute un’attenzione alla
disabilità”. L’Italia, nel biennio 2015-2016, sta esercitando la vice presidenza della Conferenza degli Stati parte della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (Crpd). A livello europeo, il Paese sta partecipando, insieme a diversi altri Paesi membri, all’elaborazione del progetto “Bridging the Gap”.
Dal Palazzo di Vetro ha partecipato alla conferenza Daniela Bas, responsabile della Divisione per lo sviluppo delle politiche sociali di UN DESA: “La tematica della disabilità rientra “alla perfezione” nella cornice dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che è un’agenda universale che si applica sia ai paesi in via di sviluppo che ai paesi sviluppati”. (@alebal)